Il disgusto by Filippo Contesi

Il disgusto by Filippo Contesi

autore:Filippo Contesi [Contesi, Filippo]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2021-12-15T14:34:00+00:00


5.

Il paradosso delle emozioni negative

1. Come mai le cose disgustose sono accettate o ricercate molto più quando sono soggetto di opere d’arte, rispetto a quando sono, per così dire, vissute nella vita reale? Questa domanda è un caso particolare di un problema generale riguardante le emozioni negative o spiacevoli in generale313. Questo problema è spesso chiamato “paradosso delle emozioni negative” o “paradosso dell’avversione”314. Casi particolari del paradosso generale che hanno ricevuto attenzione filosofica in passato sono quelli che si generano nel caso dell’apprezzamento artistico delle tragedie, del sublime e dell’orrore315. Il caso del disgusto ha finora ricevuto meno attenzione. Dato questo background, il presente capitolo esplorerà il potenziale che hanno diverse soluzioni esistenti al paradosso delle emozioni negative, sia in generale, sia nel caso particolare del disgusto. Il prossimo capitolo proseguirà lo stesso progetto, e lo porterà a compimento, concentrandosi su due importanti trattamenti filosofici del valore dell’arte disgustosa.

2. Il paradosso delle emozioni negative è più ampio, e richiede una soluzione più ampia, di quanto a volte si pensi. Per prima cosa, non riguarda solo la dicotomia piacere/dolore. Di solito viene caratterizzato come un problema che coinvolge le emozioni negative e la caratteristica più evidente delle emozioni negative è che sono spiacevoli da provare. D’altra parte, una visione semplice dell’apprezzamento artistico lo vede come principalmente risiedente nel piacere estetico. Nel diciottesimo secolo, il paradosso delle emozioni negative era comunemente inteso in termini della dicotomia piacere/dolore. Questa semplice visione dell’apprezzamento artistico, tuttavia, non è più considerata, a buona ragione, come (completamente) soddisfacente nel dibattito contemporaneo. Il valore dell’arte (come il suo scopo) non possono in generale essere limitati alla loro capacità di offrire piaceri estetici in senso stretto.

Se tuttavia “piacere” è definito in modo più ampio, e ad “estetico” si sostituisce il più ampio (in questo contesto) “artistico”, la nozione di piacere estetico può diventare abbastanza capiente da poter essere usata in una spiegazione generale dell’arte. In questo caso, allora, la nozione sarà compatibile con i sentimenti emotivi spiacevoli. Allo stesso tempo, la negatività delle emozioni negative è troppo restrittivamente interpretata in termini che sono dicotomici con la spiacevolezza emotiva come tipo di sensazione. Sono però possibili due modi di interpretare la spiacevolezza più ampiamente. Il primo è di vedere la spiacevolezza meno come il dolore che come un caso di qualità fenomenologiche più generalmente indesiderabili. Un secondo modo, più radicale, è di vedere la negatività emotiva come connessa ad altri tipi di disvalori al di là della spiacevolezza sensoriale o fenomenologica. Accettare questa seconda via può essere visto come una conseguenza naturale di qualsiasi teoria delle emozioni che dia un ruolo sostanziale alla cognizione. In una visione di questo tipo, la spiacevolezza emotiva è la conseguenza o il tipico accompagnamento di una visione cognitivo-valutativa (che coinvolge in modo cruciale credenze o immaginazioni della natura di certi oggetti). Ciò che crea il paradosso è, in altre parole, non semplicemente la spiacevolezza che deriva dall’essere arrabbiati, ma il disvalore che tipicamente attribuiamo agli scenari che inducono rabbia.

Il paradosso delle emozioni negative è



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